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Del Gemelli. | 403 |
Mar nero; nello scendere, un Pastor Turco mi richiese, perch’era colà andato: ed avendo da’ segni compreso, che mi diceva, che io andava osservando il Paese; fatto già savio da’ patimenti passati, subito mi ritirai nella saica.
Il Martedì 13. mossosi un buon vento, allo spuntar del Sole facemmo vela, e dopo due ore entrammo nel Mar nero. Da’ primi Castelli sino a’ secondi non sono meno deliziose, e popolate le rive del Canale, che da Costantinopoli sino a’ primi; poiché dalla parte di Natolia si veggono i Casali di Calignià, Cibuclì, Erigerlì, Beicos, e Cavac; e dall’opposta di Romelia Stegnì, Gnegni-chioy, Tarabia, Buyuch-dare, e San jar; frammezzati da buone case, e giardini di delizia, che rendono dilettevole la lor veduta.
I secondi Castelli sono peggiori de’ primi, perché quello dalla parte d’Europa tiene due picciole Torri in piano, con pessime cortine, e l’altro d’Asia, a vicinanza di Cavach, è una Torre quadra: amendue senz’artiglieria. Nell’alto del monte (lontano mezzo miglio) v’era un Castello, le cui fortificazioni esteriori si stendevano sino all’altro; però le mura son tutte rovinate.
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