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280 Giro del Mondo

Mercordì 6. a prender quattro Boes, o facchini, per farmi portare in Andora, a vedere ciò, che restava di più bello da notarsi in Goa. Si contentarono tutti, e quattro per quindici Pardaos al mese, che sono sei scudi Napoletani.

Il Giovedì 7. andai a visitare il corpo di San Francesco Saverio, nel Buon Giesù, o Casa Professa de’ Padri della Compagnia. La Chiesa è a volta, bastantemente grande; però di niuna bellezza d’architettura, essendo simile più tosto a una sala, che a Chiesa. Tiene un’Altar maggiore, con due altri allato, ben dorati; e a sinistra una Cappella, dove riposa il preziosissimo corpo di San Francesco. Egli era posto in una cassa di cristallo, dentro un’altra d’argento, posta sopra una base di pietra; s’aspettava però da Firenze una famosa tomba di porfido, che facea fare il Gran Duca.

Da che, con licenza del Sommo Pontefice, tagliossi il braccio del Santo (quasi egli l’avesse a male) si è andato alquanto corrompendo il rimanente del corpo; onde i Padri Gesuiti, sono già presso a nove anni, che non fanno vederlo, che al Vicerè, e qualche altra persona di qualità. Ciò sapendo io, sin dal mio arrivo


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