Pagina:Gli antichi statuti municipali di Montevarchi.djvu/23

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e’ beni della Vergine Maria del latte di detto comune", e prosegue disponendo e ordinando gli uffici del nuovo istituto, premettendo alcune considerazioni che mi piace riferire testualmente.

"En atteso quanto sia utile questa Fraternita di nuovo creata e considerando come gia’ si faceva camarlinghi dello spedale e di detta compagnia e cosi’ si faceva festajuoli a fare la festa distribuendo detti beni piuttosto a pompa del mondo che ad onore di Dio e utile de’ poveri, e pertanto vogliono e ordinorno che per l’avvenire non si possi fare piu’, ma s’abbiano a fare procuratori e governatori di detta Fraternita, e’ quali abbiano a tenere diligente conto e dispensare detti beni in onore di Dio e de’ poveri".

E lo statuto del 22 novembre 1528 al Cap. 34 dispone "che gli operai della Fraternita abbiano a mantenere fornitto lo spedale del comune posto nel castel di Montevarchi sulla piazza dell’Olmo di letta, lenzuola e di tutto quello bisognassi per detto spedali e tenervi uno guardiano che abbia ancor cura alle sopradette e di raccattare tutti e’ poveri di Dio, con quel salario che parra’ loro e tre di loro d’accordo" (gli operai erano quattro) "e abbiano a mantenere e tener fornita la Cappella della Vergine Maria del latte di detto comune di tutto quello avessi di bisogno".

Detto all’origine a scopo della Fraternita, daro’ per ultimo un rapido cenno sulla costruzione del palazzo del podesta’, che ebbe luogo sia il 1512 e il 1520. Nella riforma del 15 giugno 1512, considerato