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capitolo iii. - la signora tuttavia. | 197 |
alquanto il tuono della voce e le parole, 1 disse a Geltrude che questi eran falli da piangersi per tutta la vita, e che ella doveva 2 vedere in questo tristo 3 accidente un avviso del cielo, che le dava ad intendere che la vita del secolo era troppo piena di pericoli per lei, e che non v’era asilo, riposo, sicurezza... 4
«Ah! sì,» interruppe incontanente Geltrude mossa ad un punto dal timore, dal ravvedimento, e da una certa tenerezza, e sopra tutto dalla corrività della sua fantasia. Il Marchese, (ci ripugna dargli in questo momento il titolo di padre) la prese in parola, le annunziò il più ampio perdono, 5 si congratulò con lei del partito ch’ella aveva preso, 6 della vita riposata e felice ch'ella avrebbe menata, e la oppresse di quelle lodi che fanno paura, perché 7 lasciano indovinare 8 a quali improperi esporrebbe il cangiar di risoluzione. Geltrude si stava stordita fra 9 i diversi affetti che si succedevano nel suo cuore, non sapeva che dire, 10 non sapeva che si avesse detto: dubitava di essersi troppo avanzata, 11 o d’essere stata strascinata più innanzi che non avrebbe voluto; 12 questo pensiero era però dubbio e confuso nella sua mente; ma foss’egli stato limpido e spiegato 13 perfettamente, manifestarlo, accennarlo, dire una parola che 14 contraddicesse all’entusiasmo del Marchese, 15 sarebbe stato uno sforzo quasi impossibile.
Il Marchese fece tosto chiamare la madre e il fratello di Geltrude, per metterli, diceva egli, a parte della sua consolazione, per riporre Geltrude nella stima e nell’affetto della famiglia. L’una e l’altro accorsero immediatamente. La Marchesa era avvezza dai primi giorni a non avere altra volontà che quella del marito, fuorché in due o tre capi, pei quali aveva combattuto, e ne era uscita vittoriosa. Questa condiscendenza non veniva già da un sentimento del suo do-
- ↑ soggiunse che
- ↑ [risguardar] riguardar (quest] ciò come un
- ↑ aff
- ↑ Sottolineate le parole — e che non v'era asilo, riposo, sicurezza — e scritto a margine, in lapis: «Cancella, cancella, cancella il sottolineato. Il resto optime! Geltrude è come Wildsire interrogata da Ratcliffe: le sottolineate la farebbero divenire quale fu all'interrogazione di Marpitlau.»
- ↑ le
- ↑ p
- ↑ Variante danno a sentire:
- ↑ [a quali] gl’improperj che si
- ↑ tan
- ↑ ma
- ↑ o che si fosse inteso più
- ↑ ma
- ↑ quanto si
- ↑ [tempe] disapro
- ↑ le sarebbe stato