Pagina:Gogol - Novelle, traduzione di Domenico Ciampoli, 1916.djvu/188

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sigliere titolare intendeva adoperare per riunir questa metà.

Aveva preso l’abitudine, ogni volta che riceveva un rublo, di mettere un copek in un piccolo salvadanaio. Alla fine del semestre, riprendeva queste piccole monete di rame e le cambiava con l’equivalente in argento. Praticava questo sistema di risparmio da moltissimo tempo e allora le sue economie sommavano a quaranta rubli. In tal modo si trovava padrone della metà della somma necessaria. Ma l’altra metà? Akaki fece infiniti calcoli; poi finì col dirsi che potrebbe rinunziare al tè della sera, e, quando avesse lavoro, andar con gli atti nella camera della padrona, per economizzare il fuoco. Prese anche la risoluzione d’evitar nelle vie le pioggie di gesso per risparmiar le scarpe, e decise di non comperar biancheria.

In principio queste privazioni gli furono un po’ penose; ma a poco a poco vi si abituò e giunse anche a coricarsi senza cena. Mentre il corpo soffriva di questa diminuzione di nutrimento, lo spirito trovava un nuovo alimento nell’incessante preoccupazione che gli creava il suo pastrano. D’allora, si sarebbe detto che la sua natura si fosse completata, ch’ei si fosse maritato, che avesse una compagna, la quale non lo lasciava più nel sentiero della vita; e questa compagna era l’imagine dell’uniforme ben ovattata e ben foderata.

Così lo si vide più deciso, più animato di prima, come un uomo che ha scelto il suo scopo e che vuol raggiungerlo a qualunque costo. L’insignificanza dei lineamenti, la noncuranza dell’aspetto, il contegno negletto, tutto era sparito. Talvolta un lampo affatto nuovo gli brillava negli occhi, e nei bisogni arditi si proponeva già la questione se non farebbe bene a metter un colletto di martora all’uniforme.

Questi pensieri lo rendevano talvolta singolarmente distratto. Un giorno che copiava gli atti, si accorse a un tratto che aveva fatto un errore.

— Oh, oh! esclamò.

E rapidamente fece il segno della croce.

Almeno una volta al mese andava da Petrovic, per intrattenersi con lui della preziosa uniforme e chiedergli degli schiarimenti importanti; per esempio, sul prezzo che potrebbe offrire sul panno e sul colore che sceglierebbe di preferenza.