Pagina:Gogol - Novelle Ukraine, traduzione di Ascanio Forti, Sonzogno, Milano, 1903.djvu/81

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LA CARROZZA 81

una battaglia che non era mai esistita se non nelle sue prodigiose facoltà inventive, e quando arrivò a fine della sua narrazione, non si sa proprio per qual ragione (forse per dare un esempio della sua energia), agguantò un turacciolo da bottiglia e lo piantò con furore nel mezzo di un dolce.

Verso le tre tutti incominciarono ad andarsene, o meglio a farsi portare dai cocchieri come fagotti e a farsi accomodare alla meglio nelle vetture. Certokùzki, non ostante la sua aristocrazia, faceva di qua e di là certi inchini e certi crolli colla testa, che arrivato a casa aveva tra i baffi due lappole di macchia.

In casa dormivano tutti profondamente; il cocchiere, riuscito a scovare il cameriere, gli cacciò il padrone fra le braccia, il cameriere lo mise nelle mani della cameriera, la quale faticò più di Ercole ad accompagnarlo alla meglio nella camera da letto.

Quivi giunto egli si stese come potè accanto alla sua graziosa e giovine moglie, che dormiva con indosso un abito bianco da notte; la quale si svegliò, si stirò, agitò le ciglia e aprì gli occhi con un mezzo sorriso di dispetto; poi li richiuse, e vedendo che questa volta il marito non era sensibile alle carezze, si voltò dall’altra parte e s’addormentò colla gota sul braccio.

Secondo le consuetudini campagnuole, non poteva dirsi che fosse buon’ora quando la giovine signora si destò e si vide il marito a lato che russava ancora.

Rammentandosi che il poveretto aveva incominciato a dormire alle quattro di notte, non volle svegliarlo. S’infilò le pantofole che il marito le aveva fatto venire da Pietroburgo, si mise addosso una candida camicietta che le si modellava sulla persona come un’acqua scorrente, ed entrata nel gabinetto da bagno si lavò con acqua fresca come lei e si avvicinò allo specchio. Si guardò due volte e vide che non c’era male. Naturalmente questo caso valse a farle prolungare di due ore la permanenza nel gabinetto.

Dal quale uscì garbatamente vestita e scese in giardino a prendere il fresco.

Era un tempo magnifico; una di quelle giornate estive che sono il vanto esclusivo dei paesi meridionali. Il sole, sul mezzogiorno, ardeva con tutta la sua rabbia; ma sotto l’ombra de’ viali pieni di verde e di