Pagina:Gogol - Taras Bul'ba, traduzione di Nicola Festa, Mondadori, Milano, 1932.djvu/188

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GOGOL

sti sul posto, e che cosa questi si proponevano di fare — in una parola, dopo pochi minuti, nella città erano già informati di tutto. I colonnelli si fecero animo, e si prepararono a dare battaglia. Taras se ne avvide dal movimento e dal rumore che si notava nella città, e prontamente si mise in moto: disponeva, dava ordini e istruzioni; e collocò le kurjenje in tre reparti coi carri allineati intorno intorno a guisa di barricata — un genere di combattimento in cui i cosacchi solevan essere invincibili. A due kurjenje ordinò di recarsi in imboscata; riempí una parte del campo con piuoli aguzzi, armature rotte, frantumi di lance, perché, capitando il destro, potesse cacciare lí dentro la cavalleria nemica. E quando tutto fu eseguito a dovere, tenne un discorso ai cosacchi, non allo scopo d’incoraggiarli e rianimarli — ben sapeva che anche senza il discorso essi erano forti di animo — ma cosí semplicemente, aveva voglia di dire tutto ciò che aveva nel cuore.

— Mi piace di dirvi, signori, come è fatta la nostra solidarietà. Voi udiste dai vostri padri, dai vostri nonni, in quale onore presso tutti i popoli era la nostra terra: anche dai Greci s’era fatta conoscere; anche da Costantinopoli le portavano zecchini, e aveva città magnifiche e templi, e aveva dei principi, principi di san-


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