Pagina:Gogol - Taras Bul'ba, traduzione di Nicola Festa, Mondadori, Milano, 1932.djvu/338

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GOGOL

getto nobile, è il piú curioso passatempo, e poi anche come ornamento in una stanza è simpatico...

— Voi, Ivan Nikiforovic, dovreste farvi portare attorno col vostro fucile come il pazzo col tascapane dipinto — disse Ivan Ivanovic con rabbia, perché realmente cominciava già ad irritarsi.

— E voi, Ivan Ivanovic, siete un paperone bell’e buono.

Se Ivan Nikiforovic non avesse detta quella parola, i due si sarebbero bisticciati tra loro e si sarebbero lasciati come sempre da buoni amici; ma ora successe tutto il contrario. Ivan Ivanovic andò in bestia.

— Che cosa avete detto, Ivan Nikiforovic? — domandò egli alzando la voce.

— Ho detto che rassomigliate a un paperone, Ivan Ivanovic!

— Come avete osato, signore, dimenticando la convenienza e il rispetto dovuto al grado e al casato di un uomo, ingiuriarlo con una parola cosí offensiva?

— Che c’è di offensivo? E poi — diciamo la verità — che avete da gesticolare cosí con le braccia, Ivan Ivanovic?

— Ripeto: come avete osato, a dispetto di ogni convenienza, chiamarmi un paperone?


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