Pagina:Gogol - Taras Bul'ba, traduzione di Nicola Festa, Mondadori, Milano, 1932.djvu/385

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UNA VECCHIA AMICIZIA TRONCATA

bilmente la spartizione del profitto giudaico derivante, per reciproca complicità. Il surricordato briccone e gentiluomo Ivan figlio d’Ivan Pererepenko, a sua volta, si è rivelato agire da furfante. Per la qual cosa dichiaro al detto tribunale circondariale, io, gentiluomo Ivan figlio di Niceforo Dovgoc’chun, per la dovuta informazione, che, se la mentovata querela rapita dalla detta scrofa nera o dal connivente con essa gentiluomo Pererepenko non sarà ricuperata e su d’essa il tribunale non prenderà una decisione secondo giustizia e a mio favore, allora io, gentiluomo Ivan figlio di Niceforo Dovgoc’chun, di siffatta illegale indulgenza di quel tribunale presenterò denunzia alla corte di giustizia, con adeguata procedura nella forma richiesta. Il gentiluomo del circondario di Mirgorod Ivan figlio di Niceforo Dovgoc’chun.»


Questa protesta produsse il suo effetto. Il giudice era un uomo, come sono ordinariamente tutte le persone dabbene, di carattere pauroso. Egli si rivolse al segretario. Ma il segretario mandò fuori dalle labbra un grosso «hum!» e mostrò sulla faccia quella indifferente e diabolica cera ambigua, che solamente il diavolo suol prendere, quando vede ai suoi piedi una vittima che corre a lui. Un solo espe-


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