Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1907, I.djvu/54

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mille pretesti per isfuggire dal tavolino e correr al mio diletto teatro. Oh, quanta carta ho io consumata al mio principale per scarabocchiare delle Scene, delle Commedie! Oh, quante volte mi hanno trovato sul fatto a formare il sommario di una Commedia, in luogo di sommariare un processo! Lo sa il mio carissimo Signor Vincenzo Duramani, in oggi accreditato, benemerito Interveniente, ed allora primo Giovine del nostro studio, il quale, amante niente meno di me del Teatro, non m’inquietava sopra di ciò al tavolino e veniva meco sovente al delizioso spettacolo della Commedia. Non avea per altro in allora la debolezza di andar mostrando quel ch’io faceva; non era più il Fanciullo di nove anni, che facea pompa di tutte le semplicità che mi cadevano dalla penna. In età di anni quattordici, mi sentiva il prorito di comporre per il Teatro. Conosceva che quel ch’io faceva era tutto mal fatto; lacerava le scene, un momento dopo d’averle scritte, tenendo fisso però nell’animo di farne sempre, fino a tanto che mi riescisse di farne bene. Ecco il Signor Procuratore del Foro, Procuratore appassionato de’ Comici. Osservate le due figure sopra del quadro: L’ordine col livello: La pratica col composto, le due guide dei Causidici al Foro, le ho convertite in un altro ordine, in un’altra pratica; le ho studiate su i miei due libri Mondo e Teatro. Condannatemi, se vi pare. Compatitemi, se vi do piacere.


L’AU-