Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1910, IX.djvu/72

Da Wikisource.
62 ATTO SECONDO

SCENA VIII.

Pancrazio, poi Faccenda.

Pancrazio. Pover’uomo! da una parte mi fa pietà.

Faccenda. Le fa pietà? È l’uomo più finto che vi sia al mondo.

Pancrazio. Perchè dici ch’è finto?

Faccenda. Non sente? È medico, e le augura buona salute.

Pancrazio. Mi augura vita e salute, acciò non muoia prima di pagarlo.

Faccenda. E vuole addossarsi vossignoria quest’altro debito?

Pancrazio. O salvar tutto, o perder tutto. E se mi salvo io, voglio anche salvare il mio figlio.

Faccenda. E poi...

SCENA IX.

Corallina in zendale e detti

Corallina. Oh signor padrone...

Pancrazio. Che fate a quest’ora fuori di casa?

Corallina. Veniva in cerca di lei.

Pancrazio. V’è qualche novità?

Corallina. Ho premura di dirle una cosa.

Pancrazio. Per parte di chi?

Corallina. Per parte mia.

Pancrazio. E non potete aspettare a parlarmi a casa?

Corallina. Vorrei che mi restituiste i miei cento e cinquanta ducati.

Pancrazio. Per qual ragione? Non vi pago il vostro pro puntuale?

Corallina. Compatitemi, non ve li lascio, se non mi date il dieci per cento.

Pancrazio. Il dieci per cento? Con chi credete parlare? Chi vi ha posto in capo simile bestialità?

Corallina. Ho trovato chi me lo dà.