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sorride l’arguzia popolana così pronta, mordace e talvolta salace; dove (acuta osservazione di Yorick, pseudonimo dell’Avv. P. C. Ferrigni) «la gelosia femminile è trattata come un difetto a base di meschini pettegolezzi piuttostochè come una passione» (La gelosia delle donne considerata quale passione drammatica, ne La Nazione di Firenze 21 marzo 1872). Né sappiamo perchè la si trovi appena menzionata dal Molmenti (C. G. pag. 107), dal Landau (Geschichte ecc. 423-4), dal Dejob che pure fece argomento di studio la donna nella commedia francese e italiana del settecento, e dal Rabany che solo in appendice ne dà un sunterello (C. G. Le Théâtre ecc. pag. 342). Ci sembrano invece più giusti estimatori il Gavi pel quale la produzione «lavorata su scarso tema è, come le Massere e le Donne curiose, abbellita da grand’arte e piena di comiche piacevolezze» (Della vita di C. G. ecc. pag. 166); e il Galanti che insieme a tai pregi, ravvisa in Lugrezia «un tipo di popolana pensato vigorosamente e tratteggiato con tocchi arditi e con vivace contrasto» (C. G. e Venezia nel sec. XVIII, pag. 224).

Le Donne gelose furono recitate per la prima volta in Venezia nel Febbraio 1752; di che ci fa sicuri nella sua edizione delle commedie goldoniane (Tomo VI, Venezia, 1753) il Bettinelli con la seguente avvertenza: «Questa «Commedia riusci dilettevolissima in Venezia, dove per la prima volta fu esposta la sera de’ 12 Febbraio 1752 e fu replicata solamente quattro sere, perchè terminò il Carnovale. Fu replicata l’anno susseguente con non minore applauso. In Bologna e in Milano è anche piaciuta. Gloria al grand’Autore non meno dell’altre sue esimie fatiche ha questa Commedia riportato». Lo stesso Goldoni scrive che «la pièce a produit le meilleur effet» e che la parte di Lugrezia sostenuta dalla famosa Corallina (la bellissima e amabilissima Marliani per la quale il nostro Carlo sentì del tenero, suscitando le smanie isteriche a madama Medebac) «fut rendu avec tant d’energie et de vérité, que l’ouvrage eut le succès le plus brillant» (Mem. II, cap. XIVMemorie di Carlo Goldoni). Fu pure data a Modena nell’aprile 1759 (V. Modena a C. G. pag. 237); e se non ci risulta che a Venezia più comparisse dal 1795 al 1802, nè dal 1812 al 1823, rieccola al nostro san Luca (comp. Borelli) nelle sere 22-23 genn. 1824, e al san Benedetto per opera della stessa Compagnia il 21 marzo 1825 col titolo: La Gelosia delle donne (almeno è da credere si trattasse della medesima produzione). Altre recite segnaliamo a Torino nel 1827 (nel giorn. dramm. I Teatri, t. I, pp. 436, alla Marciana) della compagnia Romagnoli; e a Zara nel 1849, ’51, ’59 e ’82 (V. nel Dalmata 27 febbr. 1907). Anche Luigi Duse, che verso la metà del secolo scorso fece rivivere il teatro dialettale di Goldoni, l’ebbe certamente nel suo repertorio (Rasi. Com. ital. Vol. I, pag. 802). Il pubblico fiorentino se ne deliziò al teatro Niccolini nel marzo 1872 (V. La Nazione già cit.). Né dobbiamo poi dimenticare che quando Giacinto Gallina dirigeva nel 1884 la compagnia Zago, volle riaffacciarla, e n’ottenne esito fortunato, mantenutosi per ben dieci anni consecutivi, a merito specialmente della brava protagonista, signora Laura Zanon Paladini. Ed a merito particolare della graziosa attrice, Giselda Gasparini, per la quale pure si direbbe scritta la parte di siora Lugrezia, venne riascoltata con vero gusto dalla rinnovata compagnia di Emilio Zago al teatro Goldoni in Venezia, nel gennaio 1910.

Va finalmente soggiunto che Goldoni la dedicò alla N. D. Elisabetta