Vai al contenuto

Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1915, XX.djvu/254

Da Wikisource.
244 ATTO SOLO

Marchese. Ve li dico immediatamente. I libri, la conversazione, il teatro.

Contessa. Male, malissimo. Un marito che studia, trascura assai facilmente la moglie. Chi ama la conversazione, non prende affetto alla casa; e chi frequenta il teatro, trova delle occasioni assai comode per concepire delle novelle passioni.

Marchese. Perdonatemi, signora mia, a me sembra che v’inganniate, e credomi in necessità di fare l’apologia al sistema del mio buon amico. Lo studio delle lettere è un’occupazione dello spirito, che non toglie al cuore l’umanità. L’amore è una passione della natura, e questa si fa sentire in mezzo alle più serie, o alle più dilettevoli applicazioni. Chi non sa far altro che amare, per necessità deve qualche volta annoiarsi della sua medesima compiacenza, e quel ch’è peggio, dee infastidire l’oggetto de’ suoi amori. Lo studio all’incontro divide l’animo con proporzione; insegna ad amare con maggiore delicatezza, fa discernere il merito della persona amata, e sembrano più brillantì le fiamme, dopo i respiri del cuore, dopo la distrazion dello spirito. Veniamo ora all’articolo delle conversazioni. Infelice quell’uomo, che non ama la società. Questa lo rende colto e gentile, spogliandolo di quella selvatichezza, che lo renderebbe poco dissimile dalle bestie. Un misantropo, un solitario, non può essere che incomodo alla famiglia, e seccante per una sposa. Chi aborrisce per se medesimo la conversazione, molto meno l’accorderà alla consorte, e per quanto si amino due coniugati, non può a meno, stando insieme tutto il giorno e la notte, che non trovino frequenti motivi di corrucciarsi e va a pericolo la tenerezza di convertirsi in noia, in dispetto, in aborrimento. Dirò per ultimo quel ch’io penso intorno ai teatri, e assicuratevi che, come io penso, pensa pure il marchese Leonardo, come se noi fossimo la stessa cosa, ed ei medesimo favellasse colle mie labbra. Il teatro è il migliore trattenimento di tutti gli altri, il più utile ed il più necessario. Le buone commedie istruiscono e dilettano in un tempo stesso. Le tragedie insegnano a far buon uso delle passioni. Il comodo di conversare in teatro non