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IL GENIO BUONO E IL GENIO CATTIVO 125

Genio Cattivo. Se vi trovano, se vi scoprono...

Arlecchino. Gnente paura. Volto l’anello, e chi s’ha visto, s’ha visto.

Genio Cattivo. Così è, l’anello potrà salvarvi. (Ma non lo possederai lungamente). (da sè)

Arlecchino. Oh caro anello! oh caro spirito! oh che bella cossa!

Genio Cattivo. Veramente è una cosa rara.

Arlecchino. Cossa diseu? Nol darave per centomila milioni.

Genio Cattivo. Come mai può rinchiudersi in un piccolo anello una virtù sì possente?

Arlecchino. Mi nol so gnanca mi.

Genio Cattivo. Lasciate un po’ vedere per curiosità.

Arlecchino. Oh sior no, sior no. No me lo cavo dal deo.

Genio Cattivo. Non pretendo che lo caviate. Mi basta vederlo nel vostro dito.

Arlecchino. Tolè, vardèlo; ma no sperè de cavarmelo dalle man.

Genio Cattivo. Bellissima questa pietra. (tocca l’anello, e subito si spezza e cade per terra e sparisce.)

Arlecchino. El mio anello?

Genio Cattivo. Eccolo, eccolo. Non v’inquietate. (finge di levarlo dì terra e gliene dà un altro simile.)

Arlecchino. Caro el mio caro anello! no lo lasso più veder, nè toccar da nissun. (se lo mette al dito)

Genio Cattivo. (Compito è il disegno. La sua perdita è certa. Il suo cattivo genio trionfa). (da sè)

Arlecchino. Chi xe quella zente? (verso la scena)

Genio Cattivo. Oggi è giorno di solennità fra la gente turca. Le donne, scortate dagli eunuchi neri, vanno alla moschea principale.

Arlecchino. Oh quante donne! Ma le xe coverte.

Genio Cattivo. Questo è l’uso della nazione.

Arlecchino. Se scoverzirale?

Genio Cattivo. Si scopriranno nella moschea.

Arlecchino. Volterò l’anello e anderò invisibile in te la moschea.

Genio Cattivo. é vero, lo potreste fare, ma non vi consiglio. Quantunque invisibile, non sarete meno palpabile, e in un luogo dove vi sarà molta gente, potreste cagionar dei disordini.