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110 ATTO PRIMO
Faccia fronte al rigor di nostra sorte.

Barsina. Se qua giunge il nemico,
Vorrei, se si potesse,
Non veduta mirarlo.
Statira. E da che nasce
Tanta curiosità?
Barsina. Dal costume, dal sesso e dall’età. (parte

SCENA V.

Statira, poi Besso.

Statira. No, che non è Alessandro

Fiero qual si decanta; egli talvolta
Incanta ed innamora,
Ed il mio cor se ne ricorda ancora.
Besso. Ah! principessa, in vano
Si resiste alla forza
Protetta dagli Dei. Già l’inimico,
Avido di conquiste
Le mura penetrò. Qui nol conduce
Di possedere Arbela
L’inutile desio, ma dei tesori
L’ingorda avidità. Deh! ti consiglio,
Salva il decoro tuo. Di Dario il sangue
Prigioniero la Persia andar non veda.
Fuggi, e ogni altro tesor gli lascia in preda.
Statira. Perfido, ti conosco. A te non basta
La città che vilmente
Rendesti a lui. De’ miei tesori a parte
Seco speri venir. Non gli abbandono
Indifesi così. Le regie insegne,
Il sigillo real, i preziosi
Monumenti del regno
Difenderò con quel coraggio invitto,