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134 ATTO PRIMO
Impaziente vederti

Una compagna, una regina al fianco.
Alessandro. Sì, Leonato, il mio core
Seconderà de’ miei vassalli i voti.
Scelta ho già la compagna. Il regio sangue
Degno sarà di me; la sua virtude,
Degnissima d’impero,
Farà grata la scelta al mondo intero.
Leonato. Degno son io, signore,
Di sapere a qual destra
11 mio monarca aspira?
Alessandro. A una figlia di Dario.
Leonato.   A chi? (con ansietà
Alessandro.   A Statira.
Leonato. (Ah! tremai per Barsina). Il nodo è tale,
Che maggior sulla terra
Non può amore formar. Ma la donzella
Vi acconsente, signor?
Alessandro.   Sì, di nemica
Divenne in un istante
Del pietoso mio cor tenera amante.
Il suo stato infelice, il padre oppresso,
Le temute catene, a cui l’espone
La ragion della guerra, un atto illustre
Di mia pietà, le generose offerte,
E i miei sguardi fors’anco, e i miei sospiri
La piegaro ad amarmi. È da gran tempo,
Ch’ella piacque a’ miei lumi, io piacqui ai suoi,
Or ad onta del fato
Che nemici noi rese, il primo affetto
Ci riscaldò più dolcemente il petto.
Leonato. Ella è degna d’amor. Ma dimmi, o sire,
Vedesti ancor Barsina,
Di Statira germana?
Alessandro.   Agli occhi miei