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152 ATTO QUARTO
Se credeami infedel, quel ciglio altero.

Efestione. (Sovra il cor di Rossane ancora io spero).
Megabise. Sire, di Dario il nome
Suona al monte ed al piano. Uscito al fine
Dagli occulti recinti,
Vien la sua sorte a ritentar. Si uniro
Le Amazzoni con lui; fiera battaglia
Aspettare ti dei.
Alessandro.   Nuove vittorie
Mi offeriscono i Numi; andiamo, amici,
Noi pugnerem sotto i medesmi auspici.
(al suono di militari strumenti partono tutti in ordinanza

SCENA VIII.

Appartamenti reali.

Statira e Barsina.

Statira. E fia ver quel che narri?

Barsina.   Ai numi il giuro.
Statira.   Leonato t’ingannò?
Barsina. Sì, d’Alessandro
Fingendo il nome e simulando amore,
Mi fe’ cader nel sventurato errore.
Statira. Alessandro dov’è?
Barsina.   Sul campo.
Statira.   E come
Favellasti con lui?
Barsina.   Nel campo io stessa
Mi portai risoluta.
Statira.   E superasti
Il rossore, il timor?
Barsina.   Dei passi miei
Scorta furo, cred’io, gli eterni Dei.
Statira. Sì, sì, la provvidenza