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LA BELLA GIORGIANA 485
Salvala per l’amor che a lei portasti;

Serbala per conforto a tua vecchiezza,
Per amor del tuo sangue, e non mostrarti
A tanti pregi, a tal bellezza ingrato.
Bacherat. Ah! sì, viva mia figlia, e d’essa in grazia
A te risparmio il meritato affronto. (ad Ottiana
Revoca il cenno tuo. (a Dadian
Dadian.   Giura che oltraggio
Non farassi a mia suora.
Bacherat.   Al Ciel lo giuro.
Dadian. Resti la donna in libertà. (ai Soldati della torre
Tamar.   Respiro. (parte
Vachtangel. Vedi, signor, che già la porta è schiusa
Della torre nemica.
Bacherat.   Entravi, e teco
Vengan le guardie mie. Fa che il presidio
Ceda l’armi e s’arrenda, e i prigionieri
Fra l’esercito mio sparsi e divisi
Prendan nuovo servigio e giurin fede.
Vachtangel. (Ah vedrò pur l’idolo mio! Saziare
Nel bel volto potrò gli avidi sguardi!
Spero fida trovarla al primo affetto,
Ed averla in mercè de’ miei sudori).
Guardie, meco venite.
(parte con alcune Guardie ed entra nella torre
Bacherat.   Olà! guidati
Sieno i due prigionieri alle mie tende,
Custoditi e divisi. (ai Soldati
Dadian.   Usa, spietato,
Del favor della sorte. Avvinto io sono,
Avvilito non già. Perder io posso
E regno e stati, e libertade e vita;
Ma mi resta assai più, se in sen mi resta
L’invariabil costanza. Oltraggia, insulta.
Non mi vedrai da vil timore oppresso. (parte fra Guardie