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34 PARTE SECONDA


Pelarina. Dite ben: quanto è ’l prezzo?

Volpiciona.  El costa assae
A chi l’ha fatto far; ma chi lo vende,
Con puoco l’ha acquistao, ghe preme i tràiri1
Presto, e in t’una parola
Per cento zecchinati anca i lo mola2.
Pelarina. Per così poco?
Tascadoro.   Che? Cento zecchini
Buon mercato vi par?
Pelarina.   Anzi buonissimo
AI merito del drappo: a farlo nuovo
Ne vorrebbon ducento, e sol mi pesa
D’esser di soldo or scarsa,
Nè poter perciò far sì buona spesa.
Tascadoro. Gettereste il denaro.
Volpiciona.   Anca sti torti
Vu fe a sto zentilomo? In so presenzia
Tremè de bezzi?3 Nol xe minga un tegna4,
Nè manco qualche arsura 5,
Da no ve contentar de sta freddura 6.
Tascaporo. V’aspetta il conte Cimbano
Alla conversazion: vi lascio, addio.
Pelarina. Così presto, cuor mio,
Mi volete lasciar?
Votriciona. Via, no ve fe nasar7.
Tascadoro.   (Amor mi tiene,
Ma la borsa è in periglio).
Pelarina. Timor già non avreste,
Ch’io v’obbligassi a far questa spesetta.

  1. Ed. Zatta: traeri. Il tràiro o tràgiaro o anche traero e traro, d’antica origine tedesca, già in uso nel Cinquecento, valeva 5 soldi veneti, cioè la quarta parte d’una lira: vol. II, pag. 430, n. 2; vol. XIII, pag. 369, n. 3; vol. XVIII, pag. 292, n. b e 406, n. a. Cfr. Boerio; F. Mutinelli, Lessico Veneto, e altri.
  2. Lo cedono.
  3. Tremate per i denari? temete per la spesa? Manca tale espressione nel Boerio.
  4. Avaraccio: v. Boerio.
  5. Uno spiantato: v. Patriarchi e Boerio.
  6. Qui significa: cosa da poco prezzo.
  7. Non vi fate burlare: vol. XII, pp. 164, 191, 483 e vol. XIII, pp. 343 e 348, Cfr. Patriarchi, p. 84, e Boerio.