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394 PARTE TERZA
Investite sui monti.

Roccaforte.   E nello scrigno
Tremila1 ne tenete?
Bellinda. Andiamole a contar, se nol credete.
Roccaforte. Gioje?
Bellinda.   Parecchie volte
A voi ne ho Fatta mostra.
Roccaforte. È tutta robba vostra?
Bellinda.   Mio consorte
Con la dispensa me l’ha data in morte.
Roccaforte. (Buon negozio per me. Sovente s’ode,
Che quel che lascia il morto, il vivo gode).
Bellinda. Risolvete, mio caro.
Tutto vostro sarà, se vi degnate:
11 mio core, il mio ben, sarà per voi.
Roccaforte. Beliinda, vi dirò... Che cosa vuoi?
(viene un Soldato e gli parla nell’orecchio
Bellinda. (Costui che mai dirà?) (da sè
Roccaforte.   Non occorr’altro.
Adempio il dover mio;
Mi chiama il generai, Beliinda, addio.
Bellinda. Che vorrà?
Roccaforte.   Non so dir.
Bellinda.   Se v’intimasse
Subito la partenza?
Roccaforte. Converrebbe partire e aver pazienza.
Bellinda. E Bellinda?
Roccaforte.   E Bellinda,
Che ha di bella virtù l’animo adorno,
Roccaforte, diria, ti do il buon giorno.
Bellinda. Ah crudel...
Roccaforte.   Non son tale.
Bellinda. Restate.

  1. Nell’unico testo dell’ed. Zatta (1794): Tremille.