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Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1929, XXVII.djvu/228

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  Son vergognosa,

  Son schizzignosa,
  Parlar non so.
  Or son discepola,
  Signor mio bello;
  Il mio cervello
  Si va svegliando,
  A poco a poco
  Io imparerò.

SCENA II.

Lindoro.

Chi le credesse,

Povera innocentina;
Basta dir ch’ella è donna
Per esser come l’altre
Furbe, piene di malizia, e ancora scaltre (sic).
  Donne belle,
  Donne care,
  Siete tutte alfin cori;
  Con un vezzo lusingate,
  Con un riso innamorate:
  Dico il ver, non è cori?
  Poi con questo, poi con quello:
  Siete bello, per voi moro,
  Mia delizia, mio tesoro;
  Ma di tutti vi burlate,
  Poi con quello innamorate (sic);
  Dico il ver, non è così?