Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/137

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no alcune strida^ ma che V intenzione di chi racconta tende a significare solo U qualità delle cose. Sarebbe dunque erro- re il dire nel secondo esempio dei mugghii^ degli urliy e delle strida. Da quello che qui si è ragionato si può scorgere che il porre o non porre la preposizione i// e l’articolo ali* ogget- to o alFagente nelle sopra esposte espressioni, è punto sot- tilissimo di logica ; e però si vede spesso usato V uà senso per r altro senza discrezione, come ne* seguenti esempj del- r Antipurista. X. Se voi aveste naturalmente àe fuoco, del sentimento, àtXC immani" nazione,^ecc» Se egli avesse sentimento nella filosofia della lingua a- vrebbe detto, fuoco, sentimento ^ immaginazione. a* Tutte ^uest* ombre, io dico, danno luogo a dei tratti ammirabili» 3. jiwilire un autore ri$pettabile per deUe parole e deUe /rasi. m Non si troverà mai nel nostro primo maestro in prò-* sa, nel Boccaccio io dico, che abbia detto con dei ^ per deif a dein con delle^ per delle, a delle, ece«; e sappia TAntipu- rista, che con parole e con frasi si compone la lingua, e che quando le parole e le frasi sono di questa fatta, d*una lingua ordinata e ragionata si fa un caos nel quale egli s* è ingolfato senza speranza di mai più uscirne. Il Davanzali di- ce in Tacito: Non ci maravigliamo che gli storici di tutti i tempi scrivano delle cose contrarie. Se a questa propo- sizione si togliesse delle , tutte le storie si potrebbero git- tare alle fiamme. Vedi dunque quanto importi il penetrare il suo valore • Ma il maggior male lo fanno tatta quella peste di gram- matiche scarabocchiate, non già come esse et promettono , per insegnare a noi le lingue straniere , ma per distroggere