Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/180

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i53 eccellenza sopra tutte V altre città non me finora a^enii^ to di sapete a chi^ come giustamente domtole^ si sia.dato^ fiwr che ad Atene. Ma, in ciò, maoco il Torto e il Diritto sao non Tassolve; poiché^ dove difedde il chi plurale^ uod fa molto alcuno dì questo. Dovea dunque dire qual nel pri-* mo caso, e quale nel secondo. Quinci si Sfa chi vuol andar per pace. D. 2* Sì come s^der si può cBi ben riguarda. D. 3. Fece far pia robe bel-’ «  le e ricche al dosso duna giovane^ che delta persona pd^ resHi CBE la giovinetta ecc. B. Ad alcuni paiono gran sconci i due chi del primo e del secondo esempio, e il che del seguente; e il Bartoli li dice stranamente accordati; ma a me riescono leggiadri mo* di ellittici, che si possono usare ancora chi sappia con IV nalisi supplire il sottinteso; perchè, sapendo che significano, H può applicare al bisogno. Già vedemmo quante preposi- zioni, in virtù della ellissi, si possano sottintendere a che e però suppliscasi, ne^primi due esempj, la semplice preposi*- zione^r,ela dicitura e la proposizione sarà compiuta; cioè si va per chiesi può per chi e che questa sia la preposizioa sottintesa lo prova Dante dicendo: Per me si va nella città dolente* C cosi qual migliore espressione poteva il Boccac- cio adoperare in luogo di quel che la giovinetta ? II pieno concetto è: simile a quella che la giovinetta aveva* I. £ stata una vergogna a un mio pari ^ ars non sono un fanciullo. F. 2. Dimmi chi tu se cbb questo mi fai? B. 3. f^oi non siete laprima^ né sarete V ultima^ la i^ALB è ingannata. B. Allor quando il congiuntivo che o il quale^ rappresen- tante r agente del verbo, corrisponde con un nome perso-*-