Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/20

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stabilite in quest’opera. Se volessi produrre tutti gli esempj che porgon materia di ragionamento, potrei forse mettermi in un mare senza fine; poichè dice Dante che nella grammatica, per la sua infinitade, i raggi della ragione non si terminano in parte alcuna; ma essendo il lettore dal bel principio dell’opera avvezzato a investigare la ragion delle cose e la cagion d’esse, egli potrà poi, fatto forte per la virtù del metodo, argomentare da se medesimo sopra tutte le eccezioni che gli capiteranno sott'occhio nel discorrere gli autori.

Ma a coloro i quali, per lo contrario, dicono che quanto più una grammatica è breve, tanto è migliore, io vorrei mi dicessero donde traggono questa loro opinione. A un tal ragguaglio quella che non contasse più che una pagina sarebbe perfettissima! E altresì vorrei sapere quali grammatiche si sian fatte finora, sia pur anche in lingua latina; però che io intendo quì di dare un’opera del tutto nuova, e oramai tutta mia; in modo che, o quelle opere che portano cotal nome non sono grammatiche, o se quelle sono, questa non è1. Io voglio che mi basti il ragionamento sopra il pronome onde; si vedrà se, di quanto io quivi definisco e chiarisco, altri fece mai pur cenno. Se quegli che desideran cotal brevità son già dotti nella lingua, la mia fatica non è per loro; perchè, questa seconda volta, l’ho aumentata, e migliorata, e la pubblico, specialmente per li giovani, e particolarmente per quelli che non hanno sentor di stile nè buono nè

  1. Nè gli Inglesi nè i Francesi hanno una grammatica filosofica; essi hanno dei frammenti, questi in Du Marsais, quelli in Harry.