Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/324

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Quando l’idea mi s’affacciò, e il sentimento della cosa, che scosse via il sonno, e mi fè lieto della trovata verità. La congiunzione e, posta in capo del primo esempio, offre uno di quei casi, perciò che par che non vi faccia alcuno ufficio. Quella che sta tra terra e mare ben serve a congiungere queste due parole, e a metterle ambedue sotto l’influenza del seguente verbo è; ma la prima che fa? La prima, per l’appoggio che presta alla voce, dà molto maggior forza all’espressione; perchè, dicendo per terra e per mare, si passa dalle parole per terra alle seguenti senza pausa; ma, mettendovi la e, sopra questa congiunzione s’appoggia la voce con enfasi, sì che raddoppia il valore di quelle parole; e rendendo il metro dei due termini e per terra e per mare eguale, esprime nello stesso tempo una specie di comparazione d’egualità; del che se ne può veder la pruova apponendovi i termini usati nelle comparazioni, cioè così per terra come per mare, tanto per terra quanto per mare ecc. Della medesima natura sono le seguenti proposizioni del Boccaccio: Il Giudice rispose che egli in quella (fede) era nato, e in quella intendeva e vivere e morire; La povertà è esercitatrice delle virtù sensitive, e destatrice dei nostri ingegni; laddove la ricchezza e quelle e questi addormenta; Egli era noto a ciascun del paese, sì per la sua rozzezza, e sì per la nobiltà e ricchezza del padre; nella quale ultima proposizione si può sostituire e a . E io dico che se la ragione fosse un certo qual vezzo, allora si potrebbe sempre raddoppiare in tal modo la congiunzione, essendo ben lecito a ciascuno l’aggiunger vezzi al parlare.

La congiunzione è ripetuta davanti a ciascun nome nel terzo esempio, perchè il Poeta vuole che l’immagina-