Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/408

Da Wikisource.

S8i dico perchè stamattina ioPho prwato. F. 4- Hai tu sbuT’TiTA stanotte cosa niuna? B» 5. Io me n* affidi testè; quando io andai per l’acqua. B. 6. Poco fa si diede l’lapo^ sta d’esser insieme uia ^ia. B. 7. Poi cK io uscii stamatti-^ na di casa^ non so messo piedi altrove che in palazzo* F. Per gli esempi che ne porgono gli autori, panni di dovere avvertire che sarebbe errore, nel primo e nel secondo esempio. Tosare il perfetto composto, dicendo vi ho no^ nyellato^ ti ha dato^ per essere il tempo affatto passato e determinato. Nel terzo e quarto, ancora che il tempo sia determinato, i verbi son posti nel perfetto composto, cioè rappresentante azion presente, perchè colui che dice starnotti-^ na sì trova tuttavia nello spazio di tempo compreso in questa parola; e quegli che domanda hai tu sentito stanotte, con tutto che, mentre ciò parla, sia gii^ nel di seguente alla notte che accenna, pure egli ha si impressa nella mente la cosa udita, che la si rappresenta dinanzi alla fantasia; il che si concede per le parole questa notte che disegnano tempo presente. Gli esempj quinto e sesto si allegano per disingannare coloro che vogliono sottomettere Titaliano alle regole del francese, dicendo che s* abbia a porre in perfetto composto il verbo che dinota azione fatta nel giorno, nel mese, o nell’anno medesimo che si accenna; però che quivi 81 accenna bene uno istante, non che compreso in cotal tempo, ma appena scorso; e pur si fa uso del perfetto semplice, perchè gli avverbi! testè e poco fa determinano il passato • Finalmente nell’ultimo esempio la persona parlante dice uscii ^ col perfetto semplice, perchè questo verbo è sotto l’immediata dipendenza della parola determinativa ^i €ihe; là dove pone il composto per lo seguente verbo, ho