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la parola e l’accento | 55 |
§ 18. Esempii di aferesi abbiamo in molte forme doppie, ambedue usate modernamente: aréna, réna; disdégno poet. sdégno; istroménto, struménto; rotóndo, tóndo; Evangèlo, Vangèlo; invèrno, vèrno; estáte, státe; elemòsina, limòsina; istésso, stésso; esperiènza, speriènza; Ispágna, Spágna; oscúro, scúro; istòria, stòria; inimíco, nemíco; estrèmo, strèmo poet.; essèndo, sèndo poet.; estráneo, stráno.
§ 19. Esempii di sincope abbiamo pure in molte forme doppie:
Molto frequenti sono le sincopi esclusivamente poetiche. P. es. spírito, spírto; onorévole, orrévole; andárono, andárno; ánima, álma (da ánma con assimilazione di n in l); biásimo, biásmo; medésimo, medésmo.
§ 20. Esempii di apocope troviamo nelle forme finite in -tà, -tù, che hanno perduta l’ultima sillaba te o de: città da cittáte o cittáde; umiltà da umiltáte o umiltáde; virtù da virtúte o virtúde; gioventù da gioventúde, e moltissime altre forme simili, di cui le più lunghe si usano oggi soltanto nel verso.
Altre forme fisse apocopate sono fé per féde; mercé per mercéde; piè per piède; prò per pròde — pò’ per pòco — su per súso e giú per giúso — vò per vado