Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, II.djvu/549

Da Wikisource.

1224 QUADERNO IO (XXXIII) strare quanto sia arbitraria la generalizzazione che fa il Croce di questa osservazione di senso comune. Il problema più importante da discutere in questo paragrafo è questo: se la filosofia della praxis escluda la storia etico-politica, cioè non riconosca la realtà di un momento dell’egemonia, | non dia importanza alla direzione culturale e morale e giudichi realmente come « apparenze » i fatti di superstruttura. Si può dire che non solo la filosofia della praxisjion esclude la storia etico-politica, ma che anzi la fa- ~~sé'pTu recente di sviluppo di_essax.onsÌ£te appunto nella rivendicazione del momento delPeflemonia rnme essenyiafe nella sua concezione statale e nella « valorizzazione » del faF-_ ~'to culturale, delPattività ailturaleT^di uìTfronte culturale come necessario accanto a quelli meramente economici e meramente politici. Il Croce ha il torto grave di non applicare alla critica della filosofia della praxis i criteri metodo- logici che applica allo studio di correnti filosofiche molto meno importanti e significative/Se questi criteri impiegasse potrebbe trovare che il giudizio contenuto nel termine « apparenze» per le superstrutture è niente altro che il giudizio della «storicità» di esse espresso in polemica con concezioni dogmatiche popolari e quindi con un linguaggio « meta- • forico» adatto al pubblico cui è destinato. La filosofia della praxis criticherà quindi come indebita e arbitraria la ridu- zione della storia a sola storia etico-politica, ma non escKT derà questa. L'opposizióne tra il crocismo e la filosofia della praxis è da ricercare nel carattere speculativo del crocismo. [Rapporti delle teorie crociane sulla storia etico-politica o storia «religiosa» con le teorie storiografiche di Fustel de Coulanges quali sono contenute nel libro sulla Citta'Knüca. È da notare che la Città Antica è stata pubblicata dal Laterza proprio negli anni scorsi (forse nel 1928) più di 40 anni dopo che fu scritta (Fustel de Coulanges è morto nel 1889), e subito dopo che una traduzione, rie era stata offerta dal- Peditore Vallecchi2. È da pensare che l’attenzione del Croce sia stata attirata dal libro francese mentre elaborava le sue teorie e preparava i suoi libri. È da ricordare che nel Con- Jjrihutp alla critica di me stesso. nelle jultime-jrighe ( 19T5J7" il Croce annunzia di voler scrivere la Storia d'Europa \ So-