Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, III.djvu/166

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i932"I935: (miscellanea) 1669 ne, fino anche alla pena di morte. Il massimo di capacità del legislatore si può desumere dal fatto che alla perfetta elaborazione delle direttive corrisponde una perfetta predisposizione degli organismi di esecuzione e di verifica e una perfetta preparazione del consenso «spontaneo» delle masse che devono «vivere» quelle direttive, modificando le proprie abitudini, la propria volontà, le proprie convinzioni conformemente a queste direttive e ai fini che esse si propongono di raggiungere. Se ognuno è legislatore nel senso più largo | del concetto, 7 bis ognuno continua ad essere legislatore anche se accetta direttive di altri, ed eseguendole controlla che anche gli altri le eseguano, avendole comprese nel loro spirito, le divulga, quasi facendone dei regolamenti di applicazione particolare a zone di vita ristretta e individuata. § (14). Carattere non nazionale-popolare della letteratura italiana. Che esista una coscienza diffusa di questo carattere della letteratura italiana si può vedere da certe polemiche; che periodicamente ritornano ad accendersi fra i gruppi letterari. NelT«Italia letteraria» polemiche simili avvengono a ripetizione, ma sono sempre superficiali, perché urtano contro il pregiudizio rettorico che la nazione italiana sia sempre esistita, su un certo numero di idoli e di borie nazionali. Altre volte lo stesso problema è mal posto, per l'influsso di concetti estetici d’origine crociana, specialmente concernente il cosi detto «moralismo» nell’arte, il «contenuto estrinseco» dell’arte ecc. Non si riesce a capire che l’arte è sempre legata a una determinata cultura o civiltà e che lottando per riformare la cultura, si tende e si giunge a modificare il «contenuto» dell’arte, cioè si lavora a creare una nuova arte non dall’esterno (pretendendo un’arte didascalica, a tesi, moralistica), ma dall’interno, perché si modifica tutto l’uomo, in quanto si modificano i rapporti di cui l’uomo è l’espressione necessaria. Che sia esistita ed esista la coscienza di questo carattere non nazionale-popolare, si può vedere dalle polemiche: 1) «Perché la letteratura italiana non è popolare in Italia? » per dirla con la parola del Bonghil; 2) sulla non-esistenza di un teatro italiano, polemica impostata dal F. Martini2; 3) sulla quistione della lingua impostata dal Manzoni3; [4) se sia esistito un romanticismo italiano]. Un altro elemento è quello della non-esistenza di « romanzi d’appendice» e di letteratura per l’infanzia (romanzi d’avventura, scientifici, polizieschi, ecc.) e del fatto che tali libri sono introdotti dall’estero (in Italia solo romanzi anticlericali). Da tutti questi elementi è nato il « futurismo » specialmente nella forma più intelligente datagli da