Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, III.djvu/170

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ia» del / I932-t935: ( MISCELLANEA ) 1673 4 dicembre 1932 1. Italo Siciliano è autore di un saggio, II Teatro di L. Pirandello, che pare sia abbastanza interessante perché tratta precisamente delF«ideologia» pirandelli- sta. Per il Siciliano il Pirandello «filosofo» non esiste, cioè la cosi detta «filosofia pirandelliana» è «un melanconico, variopinto e contradditorio ciarpame di luoghi comuni e di sofismi decrepiti», «la famosa logica pirandelliana è vano e difettoso esercizio dialettico», e «l’una e Faltra [la logica e la filosofia) costituiscono il peso morto, la zavorra | che tira 9 bis giù — e talvolta fatalmente - un'opera d'arte di indubbia potenza». Per il Siciliano «il faticoso arzigogolare del P. non si è trasformato in lirismo o poesia, ma è restato grezzo e, non essendo profondamente vissuto, ma wplaqué”, inassimilato, talvolta incompatibile, ha nociuto, ha impastoiato e soffocato la vera poesia pirandelliana». Il Siciliano, pare, reagì alla critica di Adriano Tilgher, che aveva fatto del Pi- randello «il poeta del problema centrale», cioè aveva dato come «originalità artistica» del Pirandello ciò che era un semplice elemento culturale, da tenersi subordinato e da esaminare in sede culturale. Per il Siciliano la poesia del Pi- randello non coincide con questo contenuto astratto, sicché questa ideologia è completamente parassitaria8: cosi pare, almeno, e se cosi è, non pare giusto. Che questo elemento culturale non sia il solo del Pirandello può essere concesso e d'altronde è quistione d'accertamento filologico; che questo elemento culturale non sempre si sia trasfigurato artisticamente è anche da concedersi. Ma in ogni modo rimane da studiare: 1) Se esso è diventato arte in qualche momento; 2) se esso, come elemento culturale, non ha avuto una funzione e un significato nel mutare sia il gusto del pubblico, sprovincializzandolo e modernizzandolo, e se esso non ha mutato le tendenze psicologiche, gli interessi morali degli altri scrittori di teatro, confluendo col futurismo migliore nel lavoro di distruzione del basso ottocentismo piccolo borghese e filisteo. La posizione ideologica del D'Amico verso il «pirandel- lismo» è espressa in queste parole: «Con buona pace di quei filosofi che, a cominciare da Eraclito, pensano il contrario, è ben certo che, in senso assoluto, la nostra persona- 1674 QUADERNO 14 (