Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, III.djvu/297

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15 (il) di paganesimo: se è irriducibile non | sparirà mai, la Chiesa non trionferà mai ecc. §{41). Risorgimento italiano. In una recensione («Nuova Italia» del 20 aprile 1933) del libro di Cecil Roth {Gli Ebrei in Venezia, Trad. di Dante Lattes, Ed. Cremonese, Roma, 1933, pp. vii-446, L. 20) Arnaldo Momigliano fa alcune giuste osservazioni sulPebraismo in Italia. «La storia degli Ebrei di Venezia, come la storia degli Ebrei di qualsiasi città italiana in genere, è essenzialmente appunto la storia della formazione della loro coscienza nazionale italiana. Né, si badi, questa formazione è posteriore alla formazione della coscienza nazionale italiana in genere, in modo che gli Ebrei si sarebbero venuti a inserire in una coscienza nazionale già precostituita. La formazione della coscienza nazionale italiana negli Ebrei è parallela alla formazione della coscienza nazionale nei Piemontesi o nei Napoletani o nei Siciliani: è un momento dello stesso processo e vale a caratterizzarlo. Come dal xvn al xix secolo, a prescindere dalle tracce anteriori, i Piemontesi o i Napoletani si sono fatti italiani, cosi nel medesimo tempo gli Ebrei abitanti in Italia si sono fatti Italiani. Il che naturalmente non ha impedito che essi nella loro fondamentale italianità conservassero in misura maggiore o minore peculiarità ebraiche, come ai Piemontesi o ai Napoletani il diventare Italiani non ha impedito di conservare caratteristiche regionali»1. Questa tesi, storicamente'esatta nella sua essenza, è da confrontare con quella di un altro ebreo, Giacomo Lumbroso nel libro I moti popolari contro i francesi alla fine del secolo xvm, 1796- 1800, Firenze, Le Monnier, 1932, in 8°, pp. vm-228 (e in proposito vedi «Critica» del 20 marzo 1933, pp. 140 sgg.)2. Che nei moti popolari registrati dal Lumbroso ci fosse qualsiasi traccia di spirito nazionale è un'allegra trovata, anche se tali moti siano degni di studio e di interpretazione. In realtà essi furono popolari per modo di dire e solo per un aspetto molto secondario e meschino: il misoneismo e la passività conservatrice delle masse contadine arretrate e imbarbarite. Presero significato dalle forze con-