Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, III.djvu/300

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1933: ( miscellanea > 1803 nericissima, che malamente coincide con i problemi concreti che gli economisti realmente studiano, e che coincide piuttosto con quella che il Croce chiama una «categoria dello spirito », il « momento pratico » o economico, cioè il rapporto razionale del mezzo al fine. Il Robbins «esamina quali sono le condizioni che caratterizzano l'attività umana studiata dagli economisti ed arriva a concludere che esse sono: 1) la diversità dei fini; 2) la insufficienza dei mezzi; 3) la possibilità di usi alternativi. In conseguenza definisce l'economia come quella scienza che studia il | modo di compor- 26 bis tarsi degli uomini quale relazione tra i fini ed i mezzi scarsi . che abbiano usi alternativi». Pare che il Robbins voglia liberare l'economia dal cosi detto principio «edonistico» e separare nettamente l’economia dalla psicologia, « rifiutando gli ultimi residui di quella che è stata l'associazione passata tra utilitarismo ed economia» (ciò che probabilmente significa che il Robbins ha elaborato un nuovo concetto dell'utile diverso e più comprensivo di quello tradizionale) \ A parte ogni apprezzamento 'sul merito della quistione, è da mettere in rilievo quali attenti studi gli economisti moderni dedichino a perfezionare continuamente gli strumenti logici della loro scienza, tanto che si può dire che una gran parte del prestigio che gli economisti godono è dovuto al loro rigore formale, all’esattezza dell’espressione ecc. La stessa tendenza non si verifica nell’economia critica che si vale troppo spesso di espressioni stereotipate, e si esprime in un tono di superiorità a cui non corrisponde il valore dell’esposizione: dà l'impressione di arroganza noiosa e niente altro e perciò pare utile mettere in rilievo questo aspetto degli studi economici e della letteratura economica. Nella « Riforma Sociale » le pubblicazioni del tipo di questa del Robbins sono sempre segnalate e non sarà difficile avere una bibliografia in proposito. È da vedere se l’impostazione che il Robbins dà al problema economico non sia in genere una demolizione della teoria marginalista, quantunque pare egli dica che sull’analisi marginale è possibile costruire «la complessiva teoria economica in modo perfettamente unitario» (cioè abban- 1804 ' QUADERNO