Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, III.djvu/351

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i8^4 quaderno i6 (xxn) lo per dimostrare che TArdigò non si era preoccupato mai di informarsi direttamente sull’argomento trattato e non aveva letto che qualche articolo strafalcionesco di qualche periodichetto, ma perché serve a documentare le strane opinioni diffuse in Italia sulla «questione di ventre». | Perché poi solamente in Italia era diffusa questa strana interpretazione «ventraiolesca»? Essa non può non essere connessa ai movimenti per la fame, ma cosi l’accusa di «ventraioli- smo » è più umiliante per i dirigenti che la facevano che per i governati che soffrivano realmente la fame. E nonostante tutto, Ardigò non era il primo venuto. Cfr Quaderno 4 (xm), pp. 47-49- § {9). Alcuni problemi per lo studio dello svolgimento della filosofia della praxis. La filosofìa della praxis è stata un momento della cultura moderna; in una certa misura ne ha determinato o fecondato alcune correnti. Lo studio di questo fatto, molto importante e significativo, è stato trascurato o è addirittura ignorato dai cosi detti ortodossi e per la seguente ragione: che la combinazione filosofica più rilevante è avvenuta tra la filosofia della praxis e diverse tendenze idealistiche, ciò che ai così detti ortodossi, legati essenzialmente alla particolare corrente di cultura dell’ul- timo quarto del secolo scorso (positivismo, scientismo) è parso un controsenso se non una furberia da ciarlatani (tuttavia nel saggio di Plekhanov su i Problemi fondamentali c'è qualche accenno a questo fatto, ma solamente sfiorato e senza tentativo alcuno di spiegazione critica)l. Per ciò pare sia necessario rivalutare la impostazione del problema cosi come fu tentata da Antonio Labriola. È avvenuto questo: la filosofia della praxis ha subito realmente una doppia revisione, cioè è stata sussunta in una doppia combinazione filosofica. Da una parte, alcuni suoi elementi, in modo esplicito o implicito, sono stati assorbiti e incorporati da alcune correnti idealistiche (basta citare il Croce, il Gentile, il Sorel, lo stesso Bergson, [il pragmatismo]; dall’altra i cosi detti ortodossi, preoccupati di trovare una filosofia che fosse, secondo il loro punto di vista molto