Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, III.djvu/470

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i934“I935: (risorgimento italiano) 1971 diminuzione del dominio diretto straniero e sviluppo di due forti organismi statali a nord e a sud. Col trattato di Aran- juez tra Francia e Spagna, 1752,e subito dopo, col ravvicinamento Austria-Spagna, si inizia una stasi di quarantanni per i due regni, pur con molti sforzi di rompere il cerchio austro-francese, tentando approcci con Prussia, Inghilterra, Russia. Ma il quarantennio segna anche lo sviluppo di quelle forze autonome che, con la Rivoluzione e con la rottura del sistema austro-francese, scenderanno in campo per una soluzione in senso nazionale ed unitario del problema italiano. Ed ecco le riforme ed i principi riformatori, oggetto, gli ultimi tempi, di molti studi, per il regno di Napoli e di Sicilia, per la Toscana, Parma e Piacenza, Lombardia»10. Carlo Morandi (Le riforme settecentesche nei risultati della recente storiografia) ha studiato la posizione delle riforme italiane nel quadro del riformismo europeo, e il rapporto tra riforme e Risorgimento Per il rapporto tra Rivoluzione francese e Risorgimento il Volpe scrive: «È innegabile che la Rivoluzione, vuoi come ideologie, vuoi come passioni, vuoi come forza armata, vuoi come Napoleone, immette elementi nuovi nel flusso in movimento della vita italiana. Non meno innegabile che l’Italia del Risorgimento, organismo vivo, assimilando l’assimilabile di quel che veniva dal di fuori e che, in quanto idee, era anche rielaborazione altrui di ciò che già si era elaborato in Italia, reagisce, insieme, ad esso, lo elimina e lo integra, in ogni modo lo supera. Essa ha tradizioni proprie, mentalità propria, problemi propri, soluzioni proprie: che son poi la vera e profonda radice, la vera ca|ratteristica del Risorgimento, costituiscono la sua sostanziale continuità con l’età precedente, lo rendono capace alla sua volta di esercitare anche esso una sua azione su altri paesi; nel modo come tali azioni si possono, non miracolisticamente ma storicamente, esercitare, entro il cerchio di popoli vicini e afEni»12. Queste osservazioni del Volpe non sono sempre esatte: come si può parlare di «tradizioni, mentalità, problemi, soluzioni» propri dell’Italia? O almeno, cosa ciò significa concretamente? Le tradizioni, le mentalità, i problemi, le solu¬