Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, III.djvu/539

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2040 QUADERNO 19 (x) cialista sotto la direzione di Mussolini e il loro civettare coi meridionalisti (libero scambio, elezioni di Molfetta ecc.), che distruggeva il blocco urbano settentrionale; 2) l’intro- duzione del suffragio universale che allargò in modo | inaudito la base parlamentare del Mezzogiorno e rese difficile la corruzione individuale (troppi da corrompere alla liscia e quindi apparizione dei mazzieri). Giolitti mutò «partenaire», al blocco urbano sostituì (o meglio contrappose per impedirne il completo sfacelo) il «patto Gentiioni», cioè, in definitiva, un blocco tra l’industria settentrionale e i rurali della campagna «organica e normale» (le forze elettorali cattoliche coincidevano con quelle socialiste geograficamente : erano diffuse cioè nel Nord e nel Centro)9 con estensione degli effetti anche nel Sud, almeno nella misura immediatamente sufficiente per « rettificare» utilmente le conseguenze dell’allargamento della massa elettorale. L’altro programma o indirizzo politico generale è quello che si può chiamare del «Corriere della Sera» o di Luigi Al- bertini e può identificarsi in una alleanza tra una parte degli industriali del Nord (con a capo i tessili, cotonieri, se- taioli, esportatori e quindi libero scambisti) col blocco rurale del Mezzogiorno: il «Corriere» sostenne Salvemini contro Giolitti nelle elezioni di Molfetta del 1913 (campagna di Ugo Ojetti)10, sostenne il ministero Salandra prima e quello Nitti in seguito, cioè i primi due governi formati da statisti meridionali (i siciliani sono da considerarsi a parte11: essi hanno sempre avuto una parte leonina in tutti i ministeri dal ’6o in poi, e hanno avuto parecchi presidenti del Consiglio, a differenza del Mezzogiorno, il cui primo leader fu Salandra; questa «invadenza» siciliana è da spiegarsi con la politica di ricatto dei partiti dell’isola, che sottomano hanno sempre mantenuto uno spirito «separatista» a favore dell’Inghilterra: l’accusa di Crispi era, in forma avventata, la manifestazione di una preoccupazione che ossessionava realmente il gruppo dirigente nazionale più responsabile e sensibile). L’allargamento del suffragio nel 1913 aveva già suscitato i primi accenni di quel fenomeno che avrà la massima