Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, III.djvu/680

Da Wikisource.

i934: americanismo e fordismo 2181 «Nuova Antologia» del i° aprile 1928 \ comodo come repertorio delle banalità più marchiane sull’argomento. Parla del libro del Siegfried e di quello del Romier (Qui sera le mattre?)\ accenna a un libro di Andrea Tardieu (Devant Vobstacle: VAmérique et nous, Parigi, Librairie Emil Paul) e a due libri di Luc Durtain, un romanzo, Hollywood dépassé, e una raccolta di novelle, Quarantième étage, editi ambedue dalla N. R. F. e che paiono interessanti \ A proposito del prof. Siegfried è da notare questa sua contraddizione: a p. 3^0 del suo volume Les États-Unis d'aujourd'hui egli riconosce nella vita americana «l'aspetto di una società realmente ( ! ) collettivistica, voluto dalle classi elette e accettato allegramente (sic) dalla moltitudine»5, ma il Siegfried scrive poi la prefazione al volume del Philip sul movimento operaio americano6 e lo loda, nonostante che non vi si dimostri precisamente questa «allegria» e che in America non esista lotta di classe, ma anzi vi si dimostri» l’esistenza della più sfrenata e feroce lotta di una parte contro l’altra. Lo stesso confronto, si potrebbe fare tra il libro del Romier e quello del Philip. È da | rilevare come in Europa sia stato accettato molto facilmente (e diffuso molto abilmente) il quadro oleografico di un’America senza lotte interne (attualmente i nodi son venuti al pettine) ecc. ecc. Cosi che nello stesso tempo si è combattuto l’americanismo come sovversivo della stagnante società europea, ma si è presentata l’America come esempio di omogeneità sociale per uso di propaganda e come premessa ideologica di leggi eccezionali. Cfr Quaderno 3 (xx), pp. 38 bis - 39.