Pagina:Grew - Lo sviluppo di un pianeta, 1914.djvu/381

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Sviluppo organico 357 lentamente ed è questa l’epoca che segue alle roccie secondarie — il Cainozoico o Terziario—che è stata denominata l'Età dei Mammiferi. Egli è possibile che il precedente rozzo contorno di sviluppo possa essere quello solo non tacciato di vizio di classificazione troppo spinta. Sviluppo di specie. Ove fossero idealmente al completo le cognizioni circa le forme di vita del passato ci si potrebbe cullar nella speranza di riuscir capaci a tracciare lo sviluppo ed il decadimento di ciascuna forma di vita ; si potrebbe ancor sperare che con i primissimi strati noi vedessimo i principi, e che con ciascun strato successivo si avessero a vedere le addizioni e le alterazioni man mano che i tipi crescessero sempre più complessi — lo stabilirsi di un tipo nuovo sulle rovine di uno vecchio, i suoi progressi e la sua decadenza. « Quanto sarebbe glorioso se noi potessimo disporre i prodotti organizzati dell'universo nel loro ordine cronologico », diceva Cuvier. « La successione cronologica di forme orga- reliquie della vita dei mammiferi in quanto si ritiene siano dei denti staccati ed ossa mascellari inferiori. Queste reliquie sono state riferite a piccoli Protolheri, che presentano qualche rassomiglianza col Formichiere fasciato della Nuova Galles del Sud (Myrmecobius). Il genere Europeo è Microleste. Nel Trias della Carolina del Nord un supposto marsupiale è stato descritto sotto il nome di Dromatherium. È tuttavia possibile che qualcuno di questi resti possa essere di un rettile ». (Sir. A. Geikie, Op. cit.. pag. 1091). Quelli erano i tipi più elevati raggiunti dai principi del periodo Cainozoico (op. cit. pag. 1083). Allora — nell’Eocene inferiore — apparvero i primi carnivori Arctocyon e Palatone itti. L’Eocene medio fu distinto da animali simili ai tapiri: l’Eocene superiore aggiunse animali a metà via, tra quelli simiglianti a tapiri, e quelli a veri cavalli. Pare che vi sian pure stati dei rappresentanti dei nostri ricci, scoiattoli e pipistrelli. (Op. cit., pag. 1227).