Pagina:Guerrazzi - L'asino, 1858, I.djvu/119

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come gl’incoli del regno d’Juda un bel dì venissero in gazzurro di torsi per Numi i Serpenti (così non avessero gli uomini avuto mai Dei migliori di questi, che pur troppo se gli sarebbero meritati;) ora accadde, che un Maiale essendosi imbattuto in parecchi serpenti si sentisse fame, e non si potendo nè anco per ombra immaginare, che l’uomo animale ragionevole se li fosse fatti Dii, bravamente se gl’ingollò. Indi il furore del popolo d’Juda, che armato di ferro e di fuoco non si rimase, finchè non ebbe disfatto la razza porcina del regno. Io non vo’ dissimulare il delitto, anzi, quante volte ci penso, mi sento per orrore dirizzare le orecchie sopra testa; che si canzona mangiarsi anche li Dei! Ma per altra parte, o come poteva la povera bestia supporre che cotesti matti andassero a scegliersi i Numi fra i Serpenti; e alla più trista, qual colpa era nelle consorti, e nei figli del malfattore? Gli altri Maiali come ci entravano eglino?

Andiamo oltre, che ne vedremo delle più leggiadre: correndo il secolo decimosesto nella Scozia (che a quanto pare fu paese classico in questa maniera d’imprese) arsero un Cane convinto di stregoneria: a