Pagina:Guerrazzi - L'asino, 1858, I.djvu/216

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chiuse gli occhi e lo baciò in bocca dicendo: — ora riposa in pace, figliuolo a me più caro di qualunque sproposito partorito dal mio cervello. —

Verace affetto portò l’errore all’uomo; non ingrato l’uomo lo mise in cima ad ogni sua passione: se lo tenne al seno teneramente abbracciato, lo ricercò smarrito, lo pianse perduto: quante volte con preci, con doni e con molto suo incomodo potè ricuperarlo, non si rimase. Ai tempi miei accadde, che l’Accademia di Berlino celebre per le sue scoperte fisiche cavasse buona somma di danaro dal pubblicare l’almanacco annuale, augure, conforme la natura dei lunari, degli eventi meteorologici e politici. Vergognando gli accademici di accreditare spropositi con opera uscita dalle loro mani deliberarono sopprimere questa parte. Sapete voi, che ne avvenne? I compratori scemarono così, che invece di guadagno n’ebbero scapito, e siccome nella lodevole risoluzione perseverarono, tante levarono intorno ad essi querimonie, che a marcia forza si trovarono costretti a rimettere le cose come le stavano prima co’ prognostici, gli indovinelli, eccetera117.

Ancora l’uomo delle cose strane o difficili o inusitate stupendamente si diletta, le agevoli poi e consuete disprezza per la ragione dei contrarii. Alle vietate agonizza, le permesse lascia stare, così persuadendolo il Demonio della contradizione; e se il Padre