Pagina:Guerrazzi - L'asino, 1858, I.djvu/219

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Avei si fecero Niba e Tairat. I Sepavei arsero col fuoco figli e figliuole a Andramelec e ad Anamelech dii dè Sepavei; ma il testo ebreo aggiunge dopo Tairtar: — che mai furono questi? Un Cane e un Asino: e dopo Sepavei: — che mai furono questi? Un Cavallo e un Mulo, — Avvertite come prescriva la legge, della quale il popolo Ebreo si mostrò in ogni tempo piuttosto ostinato difensore che zelante seguace, e giudicate se sia colpa od errore la nequissima accusa: non ti fare statua, né immagine di quanto vive in cielo sopra, o in terra sotto, o nell’acqua sotto terra; — non farti dii di argento o di oro: — fammi un altare di terra118. Voi non vedeste forma alcuna nel giorno in cui il Signore vi favellò sull’Oreb di mezzo al fuoco, onde delusi non vi faceste simulacro scolpito, o immagine di uomo ovvero di donna; nè forma di quanti Giumenti vivono sopra la terra o uccelli volano pel Cielo119.

Gli Gnostici, se Epifanio riferisce il vero, ebbero in costume di effigiare Sabaoth, il Dio delle battaglie, col capo di Asino120, e sta bene. Oh! se i Signori Bright, Morrisson, e Cobden, sviceratissimi ai tempi miei della pace universale, avessero potuto acquistare siffatta notizia l’avrebbero pagata un tesoro; come pure è da credersi, che se non la ignoravano i tre Quaccheri121, i quali nel 1853 recaronsi a Pietroburgo per dissuadere la guerra allo Czar Niccolò, di questo avrebbero