Pagina:Guerrazzi - L'asino, 1858, II.djvu/211

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la gente: la pietà dei religiosi uomini di quelle parti aveva lasciato danari a fusione per fabbricare pagode e case e cappelle sacre, dove a grande agio potessero celebrare il santo sacrifizio! — Le quali storie leggendo un giorno per diletto in compagnia di fra Bonaventura zoccolante osservò: mira, fratello mio, stranezza umana: i frati indiani facevano voto di sverginare fino a 3000 donzelle e appena arrivavano al terzo del compito, mentre fra noi, che per istituto proferivamo voto di castità, non vi era frate, per poco valente che fosse, il quale nel corso della sua vita serafica non ne superasse la metà306.

A questi fatti parte veri, parte esagerati ed alcuni favolosi, ne contrappongo altri verissimi e perenni, i quali dovrebbero avere la virtù di confondere la presunzione umana. In quanto alla fecondità degli altri Animali se non prestate fede a me, credete al celebre Vauban maresciallo di Francia, il quale nel suo aureo trattatello (come appunto solevasi appellare quello di Longino o di Dionisio di Alicarnasso) sopra i Maiali calcola, che la prosapia di una Troja sola nel corso di undici anni si moltiplica fino a 6,334,838 Porci307, e avvertite che questa moltiplicazione accade senza la promessa che fece il Signore ad Abramo di crescere il suo seme come le stelle del cielo; figuratevi voi dove sarebbero andate le Troje con