Pagina:Guerrazzi - L'asino, 1858, II.djvu/223

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i primi dissero che i secondi mentivano per la gola, i secondi rinaprocciarono i primi di essere più bugiardi della luna: allora questi chiamarono gli altri figli di Belzebub, razza di vipere, con altrettali galanterie, questi altri quelli progenie di Satana, con simili rifioriture per giunta, e il Diavolo rideva di tutte e due; sicchè la cosa rimase più incerta di prima, essendo questo uno e non ultimo dei vantaggi che gli uomini ritraevano dalla vantata facoltà di ragionare. Però io, da Asino prudente, di tutte siffatte novelle mi lavo le mani concludendo col dire, che appo gli uomini santo era stimato e religioso quello, che le Bestie per naturale verecondia reputavano impudico320.

Nè anche nei parti portentosi ebbe balia di superarci la razza umana; imperciocchè di cosa poteva ella vantarsi? Di Giunone forse che toccando un fiore ingravidò? Di Drapaudi dia Indiana, che contrasse matrimonio con cinque mariti in un punto solo e partorì figliuoli, il tutto senza offesa della sua virginità? Suonavano a doppio cotesti cari Indiani! Gli altri esempi si passano. Ora ci raccontano naturalisti e storiografi, come per le pianure di Nisa e della Lusitania presso Lisbona Cavalle ed Asine per impregnare non avevano a fare altrochè voltarsi acconciatamente dalla parte dove spirava il vento Favonio per sentirsi piene di animali, che nati mostravansi davvero figliuoli del vento,