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un grido Fui per chiamarlo: – O mio fratello, vieni!
Non piangere per me quello ch’io piango per altri. Lascia ch’io ti rassereni.
Ti tergerò le lacrime ed il fango con mani indugïanti in puri gesti.
– Non t’amo, – ti dirò, ma: – ti compiango.
Lascia che dal tuo incubo ti desti, per risvegliarmi io pure a poco a poco, fin che in noi di dolore orma non resti.
Fui per dire: – Ed allor ci parrà un gioco degno di riso questo mal vorace...
Ma in lui o in me non so che grido roco negò: – Non voglio! Il mio soffrir mi piace!