Pagina:Guicciardini, Francesco – Dialogo e discorsi del reggimento di Firenze, 1932 – BEIC 1843020.djvu/41

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libro primo 35


tere; e questo fa qualche volta per invidia, perché vuole essere lui singulare, spesso per timore, del quale per l’ordinario è sempre pieno. Non voglio applicare queste parole a particolare alcuno, ma voi sapete tutti che io non le dico senza proposito.

Adunche se el primo obietto di coloro che hanno retto legitimamente le citta, se la principale fatica de’ filosofi e di tutti quegli che hanno scritto del vivere civile, è stata di mettervi quella instituzione che produca le virtú ed eccellenzia di ingegno e di opere generose, quanto sará da biasimare e detestare uno governo, dove per contrario si fa estrema diligenzia di spegnere ogni generositá ed ogni virtú! Parlo di quelle virtú con le quali gli uomini si fanno atti alle azioni eccellenti, che sono quelle che fanno beneficio alla republica. E che misera condizione è degli ingegni nobili e degli uomini che desiderano fama, vedere che gli siano tagliati tutti e’ mezzi di fare opere egregie e di acquistare gloria, ed essere necessitato lodare spesso chi non lo merita, ed avere a interpretare la voluntá di chi vuole essere inteso a’ cenni! In che, come ognuno sa, Lorenzo premè sopra tutti gli uomini. E non si ha però a fare cosí per altri meriti che per dire: egli ha piú forze di me. Però io replico di nuovo che ogni volta che el governo non sia legitimo, perché allora la virtú è onorata, ma abbia del tirannico o fiero o mansueto, che con ogni disavantaggio ed incommoditá di roba o di altra prosperitá, si debbe cercare ogni altro vivere; perché nessuno governo può essere piú vituperoso e piú pernizioso che quello che cerca di spegnere la virtú ed impedisce a chi vi vive drento, venire, io non dico a grandezza, ma a grado alcuno di gloria, mediante la nobilitá dello ingegno e la generositá dello animo. Aggiugnerò un’altra considerazione la quale a me pare verissima, se bene non sarebbe forse capace a ognuno: che la casa de’ Medici, come fanno tutti gli stati stretti, attese sempre a cavare l’arme di mano a’ cittadini e spegnere tutta la virilitá che avevano; donde siamo diventati molto effemminati, né abbiamo quello vigore di animo che avevano gli avoli