Pagina:Guicciardini, Francesco – Storia d'Italia, Vol. III, 1929 – BEIC 1846967.djvu/373

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libro duodecimo - cap. xv 367

maggiore travaglio e pericolo, seguitandolo dietro di mano in mano il resto dello esercito, assaltò con grande impeto i svizzeri alle spalle. I quali, benché continuamente combattessino con grandissima audacia e valore, nondimeno, vedendo sí gagliarda resistenza e sopragiugnere l’esercito viniziano, disperati potere ottenere la vittoria, essendo giá stato piú ore sopra la terra il sole, sonorono a raccolta; e postesi in sulle spalle l’artiglierie che aveano condotte seco voltorno gli squadroni, ritenendo continuamente la solita ordinanza e camminando con lento passo verso Milano: e con tanto stupore de’ franzesi che, di tutto l’esercito, niuno né de’ fanti né de’ cavalli ebbe ardire di seguitargli. Solo due compagnie delle loro, rifuggitesi in una villa, vi furono dentro abbruciate da i cavalli leggieri de’ viniziani. Il rimanente dello esercito, intero nella sua ordinanza e spirando la medesima ferocia nel volto e negli occhi, ritornò in Milano; lasciati per le fosse, secondo dicono alcuni, quindici pezzi di artiglieria grossa, che avevano tolto loro nel primo scontro, per non avere comoditá di condurla.

Affermava il consentimento comune di tutti gli uomini non essere stata per moltissimi anni in Italia battaglia piú feroce e di spavento maggiore; perché, per l’impeto col quale cominciorono l’assalto i svizzeri e poi per gli errori della notte, confusi gli ordini di tutto l’esercito e combattendosi alla mescolata senza imperio e senza segno, ogni cosa era sottoposta meramente alla fortuna; il re medesimo, stato molte volte in pericolo, aveva a riconoscere la salute piú dalla virtú propria e dal caso che dall’aiuto de’ suoi; da’ quali molte volte, per la confusione della battaglia e per le tenebre della notte, era stato abbandonato. Di maniera che il Triulzio, capitano che avea vedute tante cose, affermava questa essere stata battaglia non d’uomini ma di giganti; e che diciotto battaglie alle quali era intervenuto erano state, a comparazione di questa, battaglie fanciullesche. Né si dubitava che se non fusse stato l’aiuto delle artiglierie era la vittoria de’ svizzeri, che, entrati nel primo impeto dentro a’ ripari de’ franzesi, tolto la piú parte