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lettera se bene non fece nocumento alcuno, perché il conte non era tanto innanzi che potesse essere a tempo, certificò pure quanto male si calcolassino da lui i pericoli presenti. Ma non fu manco maraviglioso, se è maraviglia che gli uomini non sappino o non possino resistere al fato, che il pontefice, che soleva disprezzare Renzo da Ceri sopra tutti gli altri capitani, si rimettesse ora totalmente nelle sue braccia e nel suo giudizio; e molto piú che, solito a temere ne’ minori pericoli, era stato piú volte inclinato ad abbandonare Roma quando il viceré andò col campo a Frusolone, ora, in tanto pericolo, spogliatosi della natura sua, si fermasse costantemente in Roma, e con tanta speranza di difendersi che, diventato quasi come procuratore degli inimici, proibisse non solo agli uomini di partirsene ma eziandio ordinasse non fussino lasciate uscirne le robe, delle quali molti mercatanti e altri cercavano per la via del fiume di alleggierirsi.

Alloggiò Borbone con l’esercito, il quinto dí di maggio, ne’ Prati presso a Roma, con insolenza militare mandò uno trombetto a dimandare il passo al pontefice (ma per la cittá di Roma) per andare con l’esercito nel reame di Napoli, e la mattina seguente in su il fare del dí, deliberato o di morire o di vincere (perché certamente poca altra speranza restava alle cose sue), accostatosi al Borgo della banda del monte di Santo Spirito, cominciò una aspra battaglia; avendogli favoriti la fortuna nel fargli appresentare piú sicuramente, per beneficio di una folta nebbia che, levatasi innanzi al giorno, gli coperse insino a tanto si accostorno al luogo dove fu cominciata la battaglia. Nel principio della quale Borbone, spintosi innanzi a tutta la gente per ultima disperazione, non solo perché non ottenendo la vittoria non gli restava piú refugio alcuno ma perché vedeva i fanti tedeschi procedere con freddezza grande a dare l’assalto, ferito, nel principio dello assalto, di uno archibuso, cadde in terra morto. E nondimeno la morte sua non raffreddò l’ardore de’ soldati, anzi combattendo con grandissimo vigore, per spazio di due ore, entrorno finalmente nel Borgo; giovando loro non solamente la debo-