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314 storia d'italia

occultamente ingravidato la innamorata, aveva, per celare la infamia innanzi si publicasse, contratto con essa il matrimonio solennemente; e avendo poco poi avutane una figliuola, l’aveva, in pregiudizio della figliuola ricevuta della prima moglie, dichiarata principessa del regno di Inghilterra, titolo che hanno quegli che sono nella prima causa della successione; per il che, non avendo potuto il papa dissimulare tanto disprezzo della sedia apostolica, né negare giustizia a Cesare, aveva co’ voti del concistorio dichiarato quel re essere caduto nelle pene degli attentati: donde egli desiderava il parentado e lo abboccamento col re di Francia, sperando che il re fusse mezzo a medicare la causa sua, e che inducendosi il pontefice a trattare cose nuove, come sperava, contro a Cesare, avesse a desiderare di reintegrarlo e tirarlo nella congiunzione loro; e, quasi per dare legge alle cose di Italia, costituire uno triumvirato.

Conchiusesi finalmente l’andata, non a Nizza, perché il duca di Savoia, per non dispiacere a Cesare, fece difficoltá di concedere al pontefice la rocca, ma a Marsilia; cosa molto desiderata dal re, per essergli molto piú onore tirarlo ad abboccarsi seco nel suo regno, ma non molesta anche al pontefice, che desiderava sodisfarlo piú con le dimostrazioni e col compiacere alla sua ambizione che con gli effetti. E sforzavasi il pontefice di persuadere a ciascuno di andare lá principalmente per praticare la pace e trattare la impresa contro agli infedeli, ridurre a buona via il re di Inghilterra, e finalmente solo per gli interessi comuni; ma non potendo dissimulare la vera cagione, mandò, innanzi che andasse egli, a Nizza la nipote, in su le galee che il re di Francia mandò col duca di Albania, zio della fanciulla, a levare lui. Le quali, poi che ebbeno condotto la fanciulla a Nizza, ritornate in porto Pisano, levorono, il quarto dí di ottobre, il pontefice con molti cardinali, e con navigazione assai felice lo condusseno in pochi dí a Marsilia; dove poiché ebbe fatto l’entrata solennemente, vi entrò poi il re di Francia, che prima l’aveva visitato, di notte; e alloggiati in uno medesimo palazzo, feciono