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Pagina:Guicciardini, Francesco – Storie fiorentine dal 1378 al 1509, 1931 – BEIC 1849436.djvu/277

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si conferiva, quando facevano qualche conclusione contraria al parere suo, non volere che si eseguissi, anzi ingegnarsi ed el piú delle volte mettere a effetto la voluntá sua. Alla quale cosa aveva la via facile, perché come e’ fu creato, la moltitudine, parendogli che, poi che in palagio era uno timone fermo, la cittá non potessi perire, creava quasi sempre de’ signori uomini deboli e di qualitá che si lasciavano menarne da lui in modo che tutta via, o tutti gli erano ossequenti o non gli mancavano sei fave. Di questa medesima sorte erano e’ collegi, e la elezione de’ dieci anche era cominciata a allargarsi; cosi gli ottanta; in forma che quello che e’ non conduceva nelle pratiche, conferendolo con questi altri magistrati ed usando ora uno indiretto ora un altro, lo tirava el piú delle volte a suo proposito.

Aggiugnevasi che quando lui entrò, avendo trovata la cittá in grandissime spese e gravezze e molto disordinata nella amministrazione del danaio, e le cose del Monte molto disordinate, si erano diminuite in forma le spese, che el Monte rendeva piu che l’usato, e le gravezze tutto di scemavano. La quale cosa era proceduta in gran parte da diligenzia sua, perché lui avendo presa la cura del danaio ed amministrandola con somma diligenzia e con strema miseria, che gli era naturale edam nelle sue cose private con tutto che fussi ricchissimo e sanza figliuoli, aveva limitato moltissime spese. Erane stato aiutato dalla sorte, perché non avendo la cittá piú uno continuo sospetto del papa, Valentino, Vitelli, Orsini, erano cessate molte spese che bisognavano farsi; e cosi ridotta la cittá in tre cose che satisfacevano sommamente alla moltitudine: essere gli ufici piú larghi che mai fussino, el Monte ogni di migliorare di condizione e le gravezze scemare, era lodato universalmente el suo governo.

Aggiugnevasi che alcuni uomini di autoritá ed alcuni giovani che venivano in riputazione, si gli erano dati in anima ed in corpo, chi per ambizione, chi per valersi di lui, chi per uno rispetto e chi per uno altro: messer Francesco Guaiterotti, el quale di poi se ne alienò e diventògli inimico,