Pagina:Guicciardini, Francesco – Storie fiorentine dal 1378 al 1509, 1931 – BEIC 1849436.djvu/333

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erano nominati come autori e consigliatori di questo paren tado, l’arcivescovo nuovo, Filippo Buondelmonti, Bernardo Rucellai, e Palla e Giovanni sua figliuoli, madonna Lucrezia. Giovanni Corsi ed Antonio Francesco degli Albizzi, compagno di Filippo e simili; e perché costoro avevano infamia ed erano in sospetto di volere mutare lo stato, moltissimi che non si scoprivano, sarebbono concorsi a ritrovare la origine e cagione di questa cosa ed a punirla gagliardamente.

Da altra parte gli Strozzi quasi tutti, sendone capi messer Antonio e Matteo, tutti quegli di che di sopra è detto che si erano intrinsicati co’ Medici, e di piú Antonio Giacomini e molti inimici del gonfaloniere, massime Giovan Batista Ridolfi ed e’ Salviati, benché questi procedessino piú copertamente, erano alla difesa del garzone, mossi chi per parentado suo, chi per affezione che avevano a’ Medici, chi per odio portavano al gonfaloniere, parendo loro, se non tirava questa impresa, dargli una bastonata. Costoro tutti di accordo confessavano essere stata grande leggerezza quella di Filippo, che avendo uno stato bellissimo, e per la nobilita della casa e per essere ricchissimo, si fussi impacciato con rubelli ed inimici dello stato ed avessi preso uno partito da poterlo mettere in pericolo assai; ma lo scusavano in quanto allo essere punito, allegando che questo era uno parentado fatto semplicemente di suo moto proprio e sanza mistura alcuna di stato e sanza consiglio e conforto di altri; e però se vi cadeva pena, non era per avere contrafatto allo stato, ma per avere tolto per donna una giá figliuola di rubello, in che non si trovava legge alcuna che punissi questo caso; e se pure vi era, era uno statuto che metteva di pena quattromila lire, el quale era giusto che si osservassi, e non si punissi alcuno a libito del gonfaloniere o altri, se non in quanto esprimevano le legge della cittá.

Sendo le cose in questi ragionamenti, gli Strozzi, ristretti insieme, andorono alla signoria, e dicendo non sapere se el parentado era fatto o se era in termini da tornare adrieto, si giustificorono, che quando fussi fatto, non era stato di loro saputa e consentimento, e che per loro non resterebbe di fare