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Pagina:Guicciardini, Francesco – Storie fiorentine dal 1378 al 1509, 1931 – BEIC 1849436.djvu/71

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rienzia dell’anno 1479; di poi perché bisognava dare al papa nel capo e nel vivo, cioè in terra di Roma; e però si risolverono ingrossare tanto lo esercito, che el duca si potessi congiugnere con gli Orsini; la quale cosa fatta, pareva la guerra essere vinta.

Mandossi adunche le gente disegnate; e benché e* milanesi fussino piú tardi, perché el signore Lodovico sborsava adagio e male volentieri, pure finalmente importunato assai dai fiorentini che a questo effetto vi avevano nel principio della guerra mandato imbasciadore Iacopo Guicciardini, fece el debito suo. Venne el duca con questo esercito a Pitigliano; e perché el signore Ruberto, e colle genti sue e col vantaggio de’ luoghi che erano in mezzo, gli impediva el passare, consumò quivi molti di; e di poi in sulla collina di Campagnano apiccorno quasi a sera uno fatto di arme, dove gli inimihi ebbono disavantaggio e perderono tuttavia di terreno, ed e’ nostri in modo gli urtorono, che se la notte non fussi sopravenuta. gli arebbono sanza dubio rotti. Alla fine sendo e’ nostri superiori di gente, passorono e vennono a Bracciano, e non potendo gli inimici stare alla campagna, recuperorono le terre perdute degli Orsini; le accordate con el cardinale si rivolsono, ed acquistoronne delle altre.

Aveva el papa giá innanzi, intendendo la lega farsi viva, tenuto, per mezzo del cardinale San Piero in Vincola, pratica col duca del Loreno che aveva nel reame le ragioni della casa di Angiò, che e’ passassi in Italia, promettendo favorirlo alla impresa del regno; la quale cosa appiccandosi, el duca si metteva in ordine venirne in Italia con qualche favore del re di Francia e de’ genovesi, ed aveva mandato imbasciadori a Firenze a pregare desistessino da’ favori del re Ferrando e di fare contro alla Chiesa, e lo aiutassino a questa impresa, ricordando le ingiurie ricevute dal re Ferrando, e’ benefici avuti dalla casa di Francia e la devozione antiqua e debita verso la Chiesa. Fu risposto loro mostrando quanto naturalmente la cittá era desiderosa di pace, e che per conservarla si erano piú anni innanzi collegati con Napoli e Milano, e